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Camere Separate

Immagine del redattore: Mind OutMind Out

A cura di Chiara Zoppi


 

"Che poi ci metteremo a tremare come la california

amore nelle nostre camere separate... "


Cara Catastrofe, Le Luci della centrale Elettrica- Per ora noi la chiameremo felicità (2010)


 

Autore: Pier Vittorio Tondelli

Genere: Romanzo

Lingua Originale: Italiano

Editore: Bompiani

Anno di pubblicazione: 1989



Un amore forte, vero, distruttivo.

Pier Vittorio Tondelli ci racconta la storia di Leo, scrittore affermato, amante dei viaggi e dell'alcool, che da due anni ha perso Thomas. L'amore della sua vita. In un susseguirsi di alti e bassi, partendo da quando Thomas muore in un letto d'ospedale e passando per i viaggi, per i litigi, e per i periodi da "amanti separati". Immedesimarsi nel nostro scrittore Leo è facile: chi non ha mai desiderato una via d'uscita? Chi non vorebbe stare come in una bolla che ci protegga da tutto lasciadoci nella solitudine, anche se questo vorebbe dire allontanarsi dal proprio amore?


" La separazione era una forza costitutiva della loro relazione e ne faceva parte analogamente all'idea di attrazione, di crescita, di desiderio sessuale. Era una consapevolezza che se non impediva l'abbandono, lo rendeva più umano."

È facile rimanere accanto quotidianamente alla persona che amiamo, conoscerla fino in fondo e vedere le sue abitudini, senza mai confrontarsi con la distanza. In tre movimenti di un orchesta silenziosa e perfetta, l'autore riesce a darci una visione della spaventosa solitudine di Leo, ci trascina con lui nell'oblio della depressione, nel ritorno al piccolo paese natale dove lui si sente strano, nella follia di una viaggio in America all'insegna di "sex drugs and rock n' roll".

Ci eleva però anche in cielo, ricordando gli attimi di tenerezza vissuti mentre stavano insieme, durante la primavera e l'estate nel caldo della Spagna, o nel gelo dell'Est Europa, sempre vissuto con Thomas. Un ragazzo amante della vita, che con Leo vorrebbe una quotidianeità, stabilità, una storia "standard". Ritrovandosi invece una storia sbagliata. La bellezza sta nel vivere le emozioni col protagontista. Perchè quando Thomas sta per morire, tu senti di essere lì, con Leo, nella stanza di quella maledetta clinica, mentre osservi con rabbia e impotenza, lo sguardo quasi sprezzante del padre del malato, che invece vorrebbe solo non aver paura. Quando Leo è solo, tu versi lacrime amare, al pensiero che magari non sarai mai così forte (o forse così debole?) dall'affrontare la solitudine come fa lui, richiundendoti in te stesso con cibo scadente e bottiglie di qualunque super alcolico disponibile.

"Camere Separate" è la condivisione di dolore e speranza, di amore e morte. È l'accettare il lutto, rielaborare tutto ciò che Thomas ricorda, è cancellare uno Zair e cercare di andare avanti. Il testo è complesso, difficile, pieno di flussi di coscienza e si percepisce da subito che Tondelli c'è dentro fino al collo: si pensa che Leo sia il suo alterego e la bellezza lucida e spietata con cui ci fa apprezzare una così difficile relazione, rende questo testo obbligatorio da conoscere. Perchè "l'amore ha bisogno del mondo per potersi affermare" ma a volte è necessario vivere in camere separate per poterlo davvero apprezzare, capire, stringerlo a sè.

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